LAMPADARI IN VETRO DI MURANO, UN SIMBOLO DI RICCHEZZA E DEL LUSSO VENEZIANO NEL MONDO

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Il Made in Italy è sinonimo di design di lusso ed è uno dei settori di eccellenza del nostro paese. Tra questi, i lampadari di lusso Made in Italy rappresentano uno dei comparti di maggior successo grazie al senso di estetica, qualità, unicità, design e servizio, anche post-vendita.

I beni di lusso Made in Italy sono un primato a livello mondiale e sono il risultato dato da innovazione e artigianalità.

È proprio l’unicità data dalle lavorazioni artigianali e delle produzioni manuali la caratteristica che diventa elemento di riconoscimento e di esclusività del prodotto. Una valorizzazione della qualità e dell’abilità manuale che sono trait-d ’union tra tradizione e avanguardia.

Il vetro di Murano è una di queste eccellenze, come i lampadari veneziani in cui il vetro è protagonista. Lampadari di lusso dagli effetti sorprendenti per lavorazione, rifrazione della luce e colore. Abbiamo già parlato della storia del lampadario veneziano  e delle tecniche di lavorazione del vetro veneziano; in questo articolo andremo ad analizzare le caratteristiche del lampadario veneziano e i suoi colori.

IL LAMPADARIO VENEZIANO E LE SUE CARATTERISTICHE: FIORI, FOGLIE E PASTORALI IN VETRO DI MURANO 

 

 

Pochissimi corpi illuminanti sono così riconoscibili come il lampadario in vetro veneziano, simbolo di ricchezza e di ricercatezza in tutto il mondo.

Nel XVII secolo, periodo del massimo splendore della Repubblica Marinara, la nobiltà e i mercanti veneziani, desiderosi di manifestare la propria forza e ricchezza, si sfidavano per affermare il proprio potere circondandosi di beni di lusso e di opulenza.

È in questo periodo che l’industria del vetro di Murano fiorì e Venezia divenne la fucina di talentuosi maestri vetrai. Le loro creazioni erano principalmente specchi, elaborati calici e stoviglie, oggetti sempre più sofisticati per soddisfare la domanda della loro ricca clientela. I lampadari veneziani nacquero in questo contesto ed ottennero, da subito, un enorme successo. Il loro aspetto arioso, scintillante e traslucido, l’abbondanza degli elementi ornamentali rappresentavano grandiosità e opulenza.

Oggi, il cambiamento delle tendenze nello stile, per quanto riguarda l’arredamento di lusso, ci porta verso gusti più ricercati e meno opulenti in cui, tuttavia, l’elemento di design ricco e sfarzoso, che contrasta con un arredamento più minimalista e industriale, diventa oggetto di distinzione e di esclusività.

Ma quali sono gli elementi caratterizzanti del lampadario veneziano?

Il lampadario veneziano è composto da un corpo centrale costituito da diversi elementi che, nel gergo delle fornaci del vetro di Murano, viene definito “cesta” o “gabbia”. Questa parte della struttura comprende le aste ed è delimitata da due fondini, uno inferiore e uno superiore. Nella “cesta” viene poi, spesso, alloggiato un “giardino ornamentale” centrale, ovvero un insieme di elementi decorativi che creano affascinanti composizioni, estremamente ricche e voluttuose.

A loro volta, i “giardini” – detti anche “palchi” – prendono nomi diversi in base al punto in cui sono collocati. Avremo così “giardini laterali” (quando sono posizionati sulle aste), “giardini centrali” (quando posizionati all’interno della cesta), “giardini inferiori” o “cimieri”, se innestati sull’asse centrale del lampadario.

Gli altri elementi decorativi del lampadario veneziano sono, principalmente:

  • I bracci: sono la parte del lampadario che si estende più largamente dal supporto centrale e sono la principale parte portante della luce del lampadario poiché alla loro estremità vengono posizionate le lampadine.
  • Le tazze: ovvero la coppa o il piatto che, in origine, aveva il compito di raccogliere la cera delle candele e che oggi mantiene la funzione di filtrare e diffondere il fascio di luce. Esistono molti tipi diversi di tazza, tra cui la tazza trilobata, la tazza a campana e la tazza secolo.
  • Le bossole: piccoli elementi in vetro soffiato, che misurano pochi centimetri che vengono infilate in tubi metallici curvilinei al fine di allestire la struttura del lampadario.
  • Le cornucopie: sono bossole speciali utilizzate nei lampadari Ca’ Rezzonico, più grandi rispetto allo standard e molto ricche ed elaborate, spesso inserite nei bracci per fissare il pendente mediante un ricciolo di vetro.
  • I pastorali: elementi decorativi a forma di ricciolo a cui possono essere appesi dei pendagli

Esiste anche uno stile di lampadario classico, dove le linee sono più semplici e lineari ma sempre nella tradizione veneziana, come i lampadari a sospensione della nostra collezione Intrecci che propone lampadari tavolo da pranzo, lampadari scenografici  per sale riunioni e ampi spazi e lampadari con pendenti in vetro colorato o trasparente.

In ogni caso, l’originalità della lavorazione artigianale del vetro di Murano è riconoscibile dalla pasta vetrosa utilizzata e dai colori, spesso molto accesi, con cui vengono realizzate le componenti del lampadario, i tipici fiori e le rosette ornamentali.

COME SI COLORA IL VETRO DI MURANO DEL LAMPADARIO VENEZIANO

 

 

Il vetro di Murano è un materiale perfetto per creare effetti con una grande varietà di colori, motivi diversi e molteplici forme.

Ci sono diversi modi di colorare il vetro ed è la tecnica utilizzata per la colorazione ad essere uno dei principali segnali rivelatori dell’autentiticità del vetro di Murano.

Infatti, il vetro veneziano originale è colorato in fuoco (o colore in fogo). Con questa terminologia, ancora in uso presso le vetrerie muranesi, si indica il processo di colorazione del vetro in fusione mediante ossidi e sali minerali che, oltre a produrre sfumature uniche e inimitabili rispetto alla colorazione a freddo, sono anche decisamente più sostenibili.

Nel processo di fondita, il maestro vetraio miscela i pigmenti minerali colorati direttamente alla matrice vitrea. Questo processo produce vetro di eccezionale qualità con una resistenza al colore che rimane intatto, uniforme, intenso e brillante.

Il vetro colorato in fuoco consente una rifrazione della luce sorprendente, creando atmosfere particolari e di design.

Pensiamo, ad esempio a un lampadario rosso rubino in un open space con arredamento minimale e prevalentemente materico o, viceversa, un lampadario in vetro trasparente in un ambiente dalle pareti colorate o, ancora, a un lampadario in oro zecchino accostato a mobili contemporanei e lineari.

Ma come si ottengono i colori con la tecnica della colorazione a caldo in fusione?

  1. Con l’aggiunta di ossidi metallici alla massa vitrea per conferire un colore omogeneo;
  2. Con sostanze in stato colloidale, come ad esempio l’oro colloidale per ottenere il vetro rosso-rubino;
  3. Con particelle di materiali coloranti dispersi nella massa vitrea, come ad esempio nella produzione dell’avventurina.

E nella pratica, quali sostanze si utilizzano per ottenere i vari colori?

Vediamone qualcuno insieme!

Per ottenere il vetro blu violetto si utilizza l’ossido di cobalto, mentre per il blu tendente al verde si possono utilizzare il sale di ferro e il rame.

Il vetro rosso rubino, invece, si può ottenere o con l’aggiunta di oro come già accennato prima (maggiore è la quantità di oro utilizzata più intensa sarà la tonalità di rosso) oppure mischiando zolfo, cadmio e selenio.

Se vogliamo un vetro giallo che tenda verso il marroncino possiamo utilizzare l’ossido di ferro; mescolato con lo zolfo si otterrà una sfumatura di giallo tendente all’ambrato.

Cobalto e manganese vengono utilizzati insieme per ottenere il vetro nero, un mix che in combinazioni diverse produce anche il viola ametista.

Infine, per ottenere il vetro bianco opaco si possono usare diversi componenti, tra cui lo stagno.  E, naturalmente, al colore, si accompagna anche la tecnica di lavorazione del vetro scelta, un argomento che abbiamo già trattato in un precedente articolo e a cui rimandiamo per un maggiore approfondimento del tema.

Tutti i corpi illuminanti in vetro di Murano proposti nelle collezioni Patrizia Volpato sono una garanzia di autenticità e artigianalità della lavorazione del vetro.

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